Dopo la Messa vespertina, nella parrocchia de La Salette, il francescano padre Ibrahim Faltas ha tenuto un incontro- confronto come pellegrino di pace. Il vicario della Custodia di Terra Santa, uomo di governo e di relazione e di fede, ha testimoniato le immani sofferenze e tragiche morti, menomazioni e tragedie, soprattutto di bambini della Striscia di Gaza della Cisgiordania, e eliminazioni di cristiani passati da novantamila nel 1948 a novemila fedeli con una distruzione sistematica. Le domande provocatorie e accorate, potevano accendere fuochi, hanno trovato un francescano nello spirito e nella parola: vero pellegrino di pace. Ecco perché è stato interlocutore privilegiato di San Giovanni Paolo II perché andasse avanti. È nota a livello internazionale la sua azione di pace tra palestinesi e esercito israeliano che voleva occupare e uccidere i palestinesi che si erano asserragliati nella chiesa della Natività di Betlemme. Come di Papa Francesco, che interloquiva con padre Ibrahim informandosi e incoraggiando la sua azione. Attenta, intensa, coinvolta anche emotivamente l’assemblea. L’età media elevata dell’assemblea denota una sensibilità una intelligenza e volontà di comprendere frutto di una educazione e cultura che fanno da contraltare ad una minore partecipazione della fascia giovanile. Complimenti a don Gianni Sini per aver offerto anche alla Città un momento con una testimonianza, di prima mano, di conoscenza e di riflessione. Incontro, intonato con l’impegno diuturno di Papa Francesco per la pace. Le telefonate giornaliere al parroco don Romanelli, infatti, era vero, unico, potente e fecondo servizio ai piccoli, ai dimenticati, alla consolazione e alla pace.
Don Gianni Satta