Gio. Apr 17th, 2025

In cattedrale il rinnovo dei ministri straordinari dell’Eucaristia: “Servire come Gesù”

Domenica 6 aprile, nella V Domenica di Quaresima, la Chiesa diocesana di Tempio-Ampurias presieduta dal suo pastore, il vescovo Roberto Fornaciari, ha rinnovato l’incarico a quei fedeli laici che nelle parrocchie collaborano come ministri straordinari della Comunione Eucaristica. La cattedrale di San Pietro a Tempio Pausania ha accolto i fedeli di tutte le parrocchie per un momento formativo guidato dal vicario generale don Mauro Bucciero e dal direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano, don Efisio Coni.

La data di nascita del ministro straordinario della Comunione è il 29 gennaio 1973 quando è stata pubblicata l’istruzione Immensae caritatisdal papa San Paolo VI, mediante la Sacra Congregazione per la Disciplina dei Sacramenti.

La prima grande novità era che un battezzato-cresimato, giovane o adulto, uomo o donna, può essere incaricato della distribuzione del pane eucaristico durante e fuori della Messa. Questa scelta, un frutto maturo dal Concilio Vaticano II, “considera il testamento del suo immenso amore che Cristo Signore lasciò alla Chiesa sua sposa, cioè il dono ineffabile dell’Eucaristia, di tutti il più importante, esige che un mistero così grande sia sempre più profondamente conosciuto e che si partecipi alla sua efficacia salvifica con sempre maggiore intensità. A tal scopo la Chiesa, mossa dalle sue sollecitudini pastorali a favorire la pietà verso l’Eucaristia, culmine e centro del culto cristiano”, come dichiara San Paolo VI nelle prime righe del sopracitato documento.

La Chiesa come Madre assicura pertanto che tutti non siano privati dell’aiuto e del conforto di questo Sacramento che nutre e guarisce i suoi figli e perché i fedeli possano accostarsi senza difficoltà alla santa Comunione, è necessaria anzitutto una certa disponibilità di ministri che la distribuiscano.

Il ministero straordinario della Comunione, prevede allora, che persone idonee, dopo un percorso formativo, siano incaricate per distribuire la Santa Eucaristia ai fratelli. Il ministero prevede il servizio sia “durante la celebrazione dell’Eucaristia”, a motivo di un grande affollamento di fedeli, oppure per qualche particolare difficoltà in cui venga a trovarsi il presbitero. Ma lo prevede soprattutto, “fuori della celebrazione della Messa”, quando per le distanze dei luoghi è difficile portare, il pane eucaristico, soprattutto in forma di Viatico, ai malati in pericolo di morte, oppure quando il numero degli infermi, soprattutto negli ospedali o in istituti simili, richieda l’opera di più ministri.

Il servizio è affidato dalla Chiesa, e per la Chiesa. Ecco pertanto il bel significato di radunarsi in cattedrale, attorno al vescovo. La Chiesa affida il ministero in forma stabile e circoscritto ad una comunità, cosi ogni fedele inserito nella sua parrocchia, in comunione con tutti i ministeri e carismi lì presenti è chiamato a collaborare per l’intero Corpo di Cristo. Il mandato per l’esercizio concreto del ministero viene conferito per un periodo, seguito da una verifica compiuta dal Vescovo insieme con un’équipe preposta a questo. Alla luce di tale verifica si potrà rinnovare il mandato per l’esercizio del ministero, tenendo conto del cambiamento delle condizioni di vita del ministro istituito e delle esigenze ecclesiali in continuo mutamento.

Nelle sue parole il vescovo incoraggiava i fedeli, ai cui affidava questo bel ministero di crescere nella vita spirituale. Di crescere nella capacità di amare e servire ad esempio di Gesù. I ministeri nella Chiesa, come ricorda la costituzione conciliare Lumen Gentium n. 10: “[…] Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerarchico, quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono tuttavia ordinati l’uno all’altro, poiché l’uno e l’altro, ognuno a suo proprio modo, partecipano dell’unico sacerdozio di Cristo. Il sacerdote ministeriale, con la potestà sacra di cui è investito, forma e regge il popolo sacerdotale, compie il Sacrificio Eucaristico nel ruolo di cristo e lo offre a Dio a nome di tutto il popolo; i fedeli, in virtù del loro regale sacerdozio, concorrono all’offerta dell’Eucaristia, ed esercitano il loro sacerdozio col ricevere i sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, con l’abnegazione e la carità operosa. Il ministero affidato diventa pertanto un’opportunità per essere più vicini al Signore Gesù, per collaborare attivamente con le nostre comunità servendo ai fratelli. Ai ministri spetta approfondire la vita eucaristica, sia partecipando assiduamente delle celebrazioni, prendendo parte nelle tante proposte formative delle parrocchie, e della diocesi. Ma anche con una vita cristiana esemplare, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità e che tale santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita più umano (LG 40). Questo tenore di vita cristiana si farà sentire soprattutto nella carità verso i malati – come ha sottolineato il vescovo Roberto – ad un centinaio di laici e laiche provenienti da tutte le quattro foranie della nostra Diocesi.

don Carlos H. Alves de Resende

By G&A

Related Post