Mar. Apr 1st, 2025

Ottant’anni di grazia: la chiesa di Tempio-Ampurias celebra Mons. Sebastiano Sanguinetti

Il giorno 29 Marzo, in una Basilica di San Simplicio a Olbia raccolta, con i fedeli della Messa quotidiana, ormai “parrocchiani” anche di Mons. Sebastiano Sanguinetti, il primo gruppo di Sacerdoti, guidati dal Vescovo Roberto Fornaciari, sono iniziati i festeggiamenti ecclesiali, semplici e oranti, degli ottanta anni del Vescovo Emerito Sebastiano.
Poi, alla cena in suo onore, si sono uniti altri presbiteri di tutta la diocesi, provenienti dalle loro Parrocchie, dopo la Messa vespertina.
Il genetliaco dei più robusti, come dice la Scrittura, è stato voluto con determinazione dal Vescovo Roberto, come fatto ecclesiale: saper rendere grazie a chi, con le sue proprie caratteristiche, viene scelto da Signore per vivere il sacerdozio nella Chiesa, sia esso episcopato o presbiterato, ma come un dono di Dio che si fa eucaristia e festa.
Ci sono uomini che sembra sempre strano festeggiare, perché a loro paiono affidate solo le circostanze forti della vita sacerdotale, gli impegni, i nodi da sciogliere e le strade da indicare. Ma nella loro vita celebrano sempre il Signore e i fedeli. Una vita fatta di chilometri, incontri personali ed Istituzionali, corse, pensieri e sollecitudini. Trepidazione per la Chiesa e gioia conservata a quelle giornate in cui si torna a casa perché si sono visti tanti occhi e tante mani tese, chiedendo la “salute interiore”.


Tuttavia, come esprime bene San Paolo, bisogna saper piangere con chi piange e ridere con chi ride. Bisogna caricare sulle spalle non solo i dolori altrui, ma anche le loro gioie, perché tutte appartengono al Corpo di Cristo e tutte sono state vissute dal Cristo: dal matrimonio, al mangiare tra amici, al dono di sè.
Questi momenti umanizzanti concedono ai presbiteri di potersi vedere, riunire, ricordare e sorridere fra di loro. Perché a differenza di un Convento, il presbiterio sussiste in un luogo esteso nel mondo. Così è la sana occasione di vivere alcuni momenti fraterni.
Ormai, dom Roberto non è solo custode del Presbiterio e della Chiesa locale, ma anche del suo Vescovo Emerito, che proprio a questo titolo fa parte della Chiesa di Tempio-Ampurias. Quindi con la sua preghiera e la sua discrezione, accompagna e sostiene i germogli nuovi e di nuovi rami che il successore coltiva rappresentando Gesù che conduce il suo Gregge.
Così in tutto questo scorrere del tempo e della grazia, ci sono giorni alterni, come ci diceva Esiodo, fatti anche di piccoli incontri e amicizia. D’altronde Gesù stesso impose questo termine ai suoi discepoli: io per primo vi ho chiamato amici.
Quando si è più d’uno, sopra l’altare del Signore, a dire grazie, il popolo di Dio pare commuoversi per la grazia dell’unità della Chiesa e cerca di guardarla con la curiosità di capire quanta festa un prete è disposto a portare nella vita di ognuno, la festa della Risurrezione, motivo stesso della Buona Notizia che dobbiamo annunciare.

By G&A

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