Mer. Apr 2nd, 2025

Pietro, Giacomo e Giovanni: i testimoni della Trasfigurazione che rivelano il volto della fede

C’è una montagna alta e sacra, il Tabor, che nella memoria dei cristiani brilla come luogo di mistero e rivelazione. È qui che tre uomini – Pietro, Giacomo e Giovanni – videro la gloria di Dio svelarsi nel volto trasfigurato di Gesù. Non erano tre uomini qualsiasi. Erano gli amici più intimi, gli occhi scelti per contemplare un momento di luce destinato a illuminare il buio della Passione imminente.

Pietro, il primo a parlare, l’impulsivo, l’uomo che nella sua fede semplice ma ardente cerca di fermare il tempo. “Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne” (Mt 17,4). Pietro voleva trattenere l’eternità, costruire un rifugio per la gloria. Ma la voce del Padre lo richiama al cuore della rivelazione: “Ascoltate lui”. Un ascolto che Pietro imparerà nel tempo, passando attraverso le sue fragilità e il coraggio del martirio. I Padri della Chiesa lo hanno sempre visto come simbolo della fede che lotta, che inciampa ma che alla fine si rialza, forte come la roccia sulla quale Cristo edifica la sua Chiesa.

Giacomo, il silenzioso, colui che osserva e interiorizza. Non dice nulla nei racconti evangelici, ma la sua presenza è costante, come lo sarà fino alla fine. Sarà il primo degli apostoli a versare il proprio sangue, testimoniando con la vita quella luce che aveva contemplato sul Tabor. Per i Padri, Giacomo è il simbolo della testimonianza silenziosa e forte, della disponibilità a donarsi senza parole inutili, con la coerenza di chi ha visto e creduto.

Giovanni, il discepolo amato, il contemplativo. Egli tace davanti alla Trasfigurazione, ma la sua vita e il suo Vangelo parleranno di quella luce. Giovanni è l’apostolo che più di tutti ha saputo vedere oltre il velo della carne, penetrare nel mistero dell’Incarnazione e della gloria divina. Il silenzio di Giovanni, come hanno notato i Padri, non è ignoranza ma adorazione. Lui, che sul Tabor ha visto la gloria e sul Calvario la croce, ha saputo cogliere il legame profondo tra il sacrificio e la luce eterna.

In loro, la Chiesa ha sempre riconosciuto tre vie della fede: l’azione di Pietro, il sacrificio di Giacomo, la contemplazione di Giovanni. Tre dimensioni diverse eppure complementari di un’unica chiamata alla sequela.

Ma la Trasfigurazione, come ricorda la voce del Padre, non è spettacolo da guardare, è ascolto. “Ascoltate lui”, perché chi contempla il Cristo glorioso deve poi scendere dal monte e affrontare la vita quotidiana, con le sue fatiche e le sue croci. La vera gloria, nel cammino del cristiano, non è restare sulla vetta, ma portare quella luce nelle pianure della vita, lì dove ogni giorno si rinnova la lotta della fede.

Così Pietro, Giacomo e Giovanni non sono solo testimoni di un evento passato, ma immagini viventi del cammino di ogni credente: chiamati alla luce, destinati alla croce, sostenuti dalla promessa di una gloria che, se pur velata, già si fa strada nella nostra storia.

By G&A

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