Si è celebrata oggi, la Giornata Mondiale del Malato, un occasione per rivolgere un pensiero a tutte le persone che affrontano la sofferenza con coraggio, a chi combatte ogni giorno contro la malattia, e a chi, con dedizione, si prende cura di loro. I malati non sono numeri, non sono diagnosi: sono vite, storie, battiti che meritano ascolto e rispetto.
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Questa giornata, istituita da Papa Giovanni Paolo II nel 1992, non è solo un’occasione per riflettere sulla fragilità umana, ma anche un invito alla solidarietà. La malattia spesso porta con sé solitudine e paura, ma accanto ad essa possono fiorire anche la tenerezza, la vicinanza e l’amore. Negli ospedali, nelle case di cura, tra le mura domestiche, ogni giorno si scrivono pagine di silenziosa dedizione: mani che accarezzano una fronte febbricitante, sguardi che infondono coraggio, parole che alleviano il dolore più di qualsiasi medicina. Infermieri, medici, volontari e familiari diventano angeli custodi di chi soffre, donando tempo e speranza. Ma la malattia non è solo una prova, è anche una scuola. Insegna il valore delle piccole cose, la forza della resilienza, il potere di un sorriso che illumina il buio. Chi soffre conosce la profondità della vita in un modo che chi è sano spesso ignora. .
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In questa importante Giornata Mondiale del Malato, la comunità di Olbia si è riunita per un momento di preghiera e vicinanza ai sofferenti. Un importante momento si è svolto presso la cappella dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, dove la ASL di Olbia ha organizzato una celebrazione dedicata ai pazienti e al personale sanitario. Nella parrocchia Le Salette si è tenuta, come di consueto, la celebrazione eucaristica alla presenza di numerosi sacerdoti, ed è stata presieduta dal parroco don Gianni Sini e durante la quale è stata impartita l’Unzione degli Infermi. Durante l’omelia, don Gianni ha rivolto parole di incoraggiamento ai presenti, esortandoli a non perdere mai la speranza, anche nei momenti più difficili. Ha raccontato di alcuni malati che si sono recati a Lourdes e delle loro richieste di grazia alla Madonna, sottolineando come la fede possa essere un conforto e una guida anche nelle prove più dure. Alla celebrazione hanno partecipato l’Unitalsi, gli ammalati di Villa Chiara e altre associazioni accompagnati dall’affetto di volontari che ogni giorno si dedicano a loro con amore e dedizione. Numerosi anche altri malati e numerosi fedeli accorsi per testimoniare la loro vicinanza e il loro sostegno a chi soffre. Dopo la Messa, il momento di condivisione è proseguito con un grande rinfresco, ricco di dolci di ogni tipo, a cui ha partecipato un folto gruppo di persone. Un’occasione di gioia e fraternità che ha reso ancora più speciale questa giornata dedicata alla cura e alla solidarietà verso i più fragili.
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La partecipazione e il calore dimostrati durante questa celebrazione hanno ribadito con forza il valore della comunità e della fede nel cammino di ogni persona.
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La giornata è terminata ma , il nostro impegno continua nell’ abbattere le barriere dell’indifferenza, ricordandoci che dietro ogni letto di ospedale c’è una persona con sogni, paure e desideri. Un gesto d’affetto, una preghiera, una presenza possono fare la differenza. Che questa giornata sia un monito per tutti: la salute è un dono prezioso, ma la vera ricchezza sta nella capacità di essere umani, vicini, presenti. Perché nessuno dovrebbe sentirsi solo nella sofferenza.
Antonella Sedda