Mar. Gen 7th, 2025

Il viaggio dei Magi: notizie storiche ed evidenze archeologiche

Il 6 gennaio, per tradizione, si festeggia l’Epifania ai Magi. Nel Vangelo di Matteo si leggono alcune informazioni utili a comprendere chi erano, dove transitarono e chi incontrarono sul loro cammino questi personaggi. “Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».

Il fulcro di questa vicenda e della ricorrenza sono le peripezie che i Magi intrapresero per arrivare alla grotta. Senza approfondire in questa sede l’argomento, la storicità di Gesù (in ebraico Yehoshùa, tradotto in greco Iesùs) è data da fonti storiche cristiane, giudaiche e pagane. Tra queste ultime possiamo citare lo storico romano Cornelio Tacito (55 d. C. circa-120 d. C. circa), che negli Annali afferma che i cristiani prendevano il nome da Cristo, personaggio condannato a morte da Ponzio Pilato durante l’impero di Tiberio (Annali, XV, 44).

L’appellativo “Magi”, nel termine greco μάγοι (magoi), nel Vangelo è utilizzato per identificare dei maghi o incantatori; nello stesso testo si sostiene che provenissero dall’Oriente. Il termine greco deriva a sua volta dal persiano antico “maguš”; questi elementi fanno dedurre che fossero sacerdoti dello zoroastrismo. Questa religione era praticata in Persia prima dell’avvento dell’Islam e tali figure erano esperte di astrologia e magia. Da questo ben si comprendono le motivazioni che li portarono a seguire la stella cometa. Nella loro ricerca del Messia si imbatterono in Erode. Questo re fu nominato dal Senato Romano nel 40 a. C. e governò Gerusalemme dal 37 a. C. sino al 4 a. C., sotto il protettorato di Marco Antonio. Sull’incongruenza della nascita di Gesù dopo la morte di Erode e sul calendario “annus domini” si possono trovare ulteriori dettagli in questo articolo. https://www.galluraeanglona.it/2024/12/31/dionigi-il-piccolo-la-datazione-annus-domini-e-la-nascita-di-gesu/

Ad Erode si deve un processo di ellenizzazione e romanizzazione dell’area di Gerusalemme, attuato anche con un ambizioso programma edilizio. Negli anni ’60 del secolo scorso gli archeologi identificarono ed iniziarono a scavare l’Herodion, cioè il palazzo di Erode. La struttura è posta su una collina artificiale, a quasi 6 km dalla Basilica della Natività di Betlemme e al suo interno, recenti scavi, hanno consentito il rinvenimento di un anello in bronzo con il sigillo di Ponzio Pilato. Una volta consultato Erode presso il suo palazzo, i Magi proseguirono la loro ricerca con la promessa di tornare a informare il re della posizione di Gesù Bambino.

Usciti dall’edificio, le fonti ci informano che essi rividero la stella che li condusse alla grotta dove era posto in fasce Gesù. Nella Basilica della Natività di Betlemme, oggi è possibile trovare l’altare dell’adorazione dei Magi all’interno della “Cappella della Mangiatoia”, che ricorda, in un luogo ben specifico, questo evento. Le fonti storiche, per quanto la tradizione voglia che siano tre, parlano in generale di Magi. Essi portarono dei doni che hanno un significato ben preciso nella tradizione antica e in quella ebraica: l’oro rappresenta la regalità ed il potere; l’incenso è il profumo che si utilizzava e si utilizza per profumare gli altari durante le funzioni religiose e simboleggia la divinità; la mirra, usata per la mummificazione e per curare le ferite, raffigura l’operato di Gesù e il suo sacrificio.

I Magi, come riportato dal Vangelo (Mt 2, 12), avvertiti in sogno di non tornare da Erode, rientrarono nei loro paesi per un’altra strada. Ad oggi non sono state rinvenute altre notizie storiche o archeologiche inerenti a queste figure, per quanto gli studi e la ricerca continuino.

Simone Falqui

Related Post