Sir 24, 1-4. 8-12
Dal libro del Siracide.
La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:
«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti”.
Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creata,
per tutta l’eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell’assemblea dei santi ho preso dimora».
Ora presentare completamente nell’antologia biblica la fase sapienziale di Israele è letteralmente un esame per conseguire il titolo di Baccellierato e molti esami per conseguire la licenza in Sacra Scrittura.
Proverbi, Giobbe, Qoèlet, Siracide, Sapienza, Salmi, Cantico dei Cantici. Questi sono i tanto articolati sette libri, ma ci conviene comprenderci in questa maniera, con una spiegazione esistenziale, a seguire.
Tutti sappiamo che la Sacra Scrittura è diffusa in molti libri, tra cui spicca una grande divisione: legge, profeti e scritti, in ebraico TNK. Infra questi ci sono i sapienziali (vi è un bel testo di Roland Murphy che è di agile lettura, intitolato appunto L’Albero della Vita), che potremmo dire sono la ruminazione lenta dell’Alleanza, fatta quotidianità.
Ora, il fedele, comprende da solo che in questa domenica, dicendo nuovamente che il Logos si è fatto carne, la prima lettura adatta è proprio da un libro sapienziale che parla della Sapienza. Ecco, in lettura postuma, Cristologica, potremmo pareneticamente dire che: il Logos, Gesù Parola di Dio, sapienza eterna, non caos, incarnato porta l’uomo a sapere, saper vivere, darsi un senso e godere del senso delle cose che lo circondano, visto che è proprio Sapienza che vi era dall’eternità.
Don Antonio Tamponi