Sab. Gen 4th, 2025

Te Deum di fine anno: mons. Fornaciari invita a costruire una società più umana e solidale

Nella Cattedrale di San Pietro Apostolo a Tempio Pausania, mons. Roberto Fornaciari ha presieduto la Messa per la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e il tradizionale Te Deum di fine anno. Nell’omelia, il vescovo ha rivolto un forte appello alla comunità per affrontare con speranza e responsabilità le sfide della società contemporanea, mettendo al centro i giovani, il lavoro e la dignità umana.

Gratitudine per il dono della vita
«Non è che tutto vada bene, anzi», ha affermato mons. Fornaciari. «Ma il fatto stesso di vivere, di essere figli di Dio, di poter conoscere, amare e pregare, di poter stabilire rapporti di amicizia con gli altri, è già motivo di gioia e riconoscenza». Ha invitato i presenti a fare un bilancio dell’anno trascorso, ma a farlo con uno sguardo di fede: «Prima ancora di misurare successi e delusioni, dobbiamo riconoscere che la nostra vita è parte di una promessa divina che nulla e nessuno può cancellare».

Giovani e lavoro, priorità per il futuro
Un tema centrale dell’omelia è stato il ruolo dei giovani e la necessità di offrire loro opportunità concrete per il futuro. «Non possiamo lasciare che le nuove generazioni si sentano abbandonate o prive di prospettive», ha detto mons. Fornaciari. Ha sottolineato come il lavoro stagionale e l’abbandono scolastico siano segnali preoccupanti di un sistema che fatica a offrire stabilità e possibilità di crescita. «Dobbiamo impegnarci per creare un tessuto sociale che permetta ai giovani di costruire il proprio futuro con dignità e speranza. Il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma un’esperienza che dà senso e valore alla vita».

Un invito a superare l’immobilismo
Mons. Fornaciari ha osservato che l’Europa, e in particolare le comunità locali, devono affrontare il rischio dell’immobilismo. «Siamo una società che sta invecchiando, ma non dobbiamo avvilirci. Non si tratta di essere i primi o i più forti, ma di comprendere chi siamo e costruire il meglio che possiamo diventare». Ha invitato a superare la paura del cambiamento e a lavorare per una società che sappia coniugare il meglio del passato con valori nuovi.

Un monito contro la società del consumo
Il vescovo ha messo in guardia contro la riduzione dell’uomo a semplice consumatore: «L’uomo consumatore può anestetizzare l’angoscia, ma rimarrà sempre annoiato e demotivato. Solo una visione completa dell’uomo, che valorizzi tutte le sue dimensioni, può restituire senso e direzione alla vita». Ha richiamato l’importanza di investire nella cultura, nell’equilibrio ambientale, nella solidarietà e nel dialogo intergenerazionale.

Affidamento al nuovo anno
Mons. Fornaciari ha concluso l’omelia affidando alla misericordia divina l’anno trascorso e pregando per il nuovo anno: «Chiediamo al Signore l’entusiasmo di immaginare e costruire una società più giusta e umana, per noi e per le generazioni che verranno». Ha aggiunto: «Siamo chiamati a riconoscere in ogni volto umano la somiglianza con Dio e a costruire una società che rispetti e promuova la dignità di ciascuno».

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