Oggi, 26 dicembre, la Chiesa celebra Santo Stefano, il primo martire cristiano, un simbolo di fede, coraggio e amore verso il prossimo.
Santo Stefano, uno dei sette diaconi scelti dagli Apostoli per distribuire cibo ai bisognosi, è ricordato per il suo esempio di carità e dedizione. La sua predicazione e il suo impegno verso gli ultimi lo resero bersaglio di accuse, ma anche di ammirazione per il suo spirito inflessibile. Lapidato per la sua fede, Stefano morì perdonando i suoi persecutori, testimoniando un amore incondizionato che risuona ancora oggi.
Anche in Sardegna, questa giornata ha una forte connotazione comunitaria. In passato, il 26 dicembre era il momento in cui le famiglie contadine si riunivano per condividere i frutti del raccolto, prolungando la gioia del Natale con pranzi conviviali e canti tradizionali. Nei piccoli centri, la solidarietà era al centro della giornata: si aiutavano le famiglie più povere, portando loro cibo e beni di prima necessità.
Ad Olbia, quest’anno la solidarietà è cresciuta in modo straordinario. Alla colletta alimentare hanno risposto in tanti, permettendo di raggiungere e aiutare numerose famiglie in difficoltà. Molti bisognosi hanno ricevuto pasti caldi direttamente a casa, un gesto di vicinanza e conforto. Anche negli ospedali, i volontari di diverse associazioni locali hanno portato un sorriso a chi trascorre le festività lontano dalla famiglia, consegnando piccoli doni e donando tempo e attenzione. Accanto alle iniziative organizzate, c’è anche chi agisce da solo, in silenzio, portando aiuto a chi ne ha bisogno. Sono gesti spesso invisibili, ma di grande valore: un pasto offerto, una spesa pagata, una parola di conforto che fa sentire meno soli.
Oggi, in un mondo che spesso dimentica il valore della comunità, il giorno di Santo Stefano è un richiamo alla condivisione, un invito a prendersi cura degli altri, a donare non solo ciò che abbiamo, ma anche il nostro tempo, la nostra attenzione, il nostro cuore, un messaggio quello di Santo Stefano che possa ispirare ad essere più generosi, più attenti ai bisogni degli altri, e a coltivare ogni giorno la bellezza del donarsi.
Ci ricorda allora che la solidarietà non deve fermarsi alle festività natalizie; i suoi gesti di carità e dedizione ci insegnano che ogni giorno può essere un’opportunità per donare qualcosa di noi agli altri, riconoscere che la solidarietà può manifestarsi in mille modi, da un grande progetto comunitario a un piccolo atto individuale. Ogni gesto, anche il più semplice, è un atto d’amore che può cambiare una giornata, e talvolta, una vita intera.
Che il suo esempio ci ispiri a vivere con generosità e a fare del bene in ogni occasione.
Antonella Sedda