“Bisogna rompere la solitudine degli anziani che è spesso micidiale, componente che aggrava qualsiasi condizione patologica”. Ad affermarlo è stato don Paolo Pala, parroco di Palau, durante un recente convegno proprio sugli anziani, organizzato dal Comune dell’Orso, sull’argomento anziani.
“E non parlo solo – ha proseguito – della solitudine determinata dall’assenza di persone ma di quella che permane nonostante la presenza delle persone, perché interagire con una persona anziana spesso non è facile per niente, e questo scoraggia la comunicazione”.
Un problema questo che si fa sempre più marcato, in una società nella quale, se da un lato i progressi della medicina consentono un sensibile allungamento della vita, dall’altro questo non sempre corrisponde, o meglio, corrisponde molto meno, alla qualità della vita stessa degli anziani, alla loro vita di relazione con gli altri, la cui carenza li relega in una situazione di cupa solitudine, di infelicità, di profonda tristezza. “Noi dobbiamo però vincere questo tipo di resistenza – ha proseguito don Paolo – è un esercizio che potremmo definire di umanità e di carità”.
Ma c’è anche un altro aspetto che nella società secolarizzata odierna viene sempre più spesso trascurato ed è quello della dimensione religiosa, della cura spirituale. “Io vedo, nelle famiglie – ha proseguito don Paolo- tante persone anziane che sono abbandonate sotto questo profilo. Perché si pensa a ben vestirle, a ben riscaldarle, a ben nutrirle e a ben assisterle; l’assistenza deve essere però globale; c’è una parrocchia in paese, qua, a Palau: non abbiate timore di disturbarla nella persona del parroco e dei suoi collaboratori”.
“Mi ha confidato una persona che non vive a Palau ma in un paese vicino – ha terminato don Paolo Pala – che è stato più terapeutico, per l’anziana mamma, un abbraccio datole dal parroco, che non mesi di cure. E’ una dimensione che spesso viene sottovalutata ed è invece molto importante!”. (CR)