Ven. Dic 27th, 2024

In attesa del Natale: il significato della novena e delle antifone ‘O’

La Novena di Natale, come tante altre belle preghiere o vespri semplificati, nasce dalla tradizione rielaborando i testi come un vespro ripetuto.
La Novena si celebra in tutte le parrocchie italiane, con grandi e bambini come segno di attesa gioiosa del Signore che viene a Betlemme. La definizione giusta è “pio esercizio”. Per la prima volta fu pregata nel 1720 dai Vincenziani di Torino. Questi missionari avevano un particolare amore all’umanità di Gesù.
Le nostre nonne la cantavano in latino, poi arrivarono le traduzioni in italiano, quella più diffusa è per i tipi Subiaco.
La novena inizia il 16, che non è una feria maggiore. Le ferie maggiori hanno incipit dal 17 Dicembre e terminano col 23, la novena le contiene dal 16 al 24 del mese di dicembre.
Considerati gli ultimi sette giorni di attesa, l’avvento si cinge di canti e profezie, perché la culla spirituale e umana si accorga realmente di ciò che sta accadendo. In questi 7 giorni vengono proclamate le splendide e anonime antifone “O”, perché iniziano con questa invocazione. E sono i nomi profetici attribuiti al Messia, scritti con una maestria poetica degna di nota. Tanto è vero che, leggendo le iniziali dei nomi divini al contrario appare la frase “ero cras”, verrò domani.
Per gustarle anticipatamente le pubblichiamo qui di seguito.
Chiaramente in italiano non hanno né lo stesso sapore, come neppure lo stesso battito metrico:
O Sapienza,
che esci dalla bocca dell’Altissimo,
ed arrivi ai confini della terra,
e tutto disponi con dolcezza:
vieni ad insegnarci la via della prudenza.
O Adonai,
e condottiero di Israele,
che sei apparso a Mosè tra le fiamme,
e sul Sinai gli donasti la legge:
redimici col tuo braccio potente.
O Radice di Jesse,
che sei un segno per i popoli,
innanzi a te i re della terra non parlano,
e le nazioni ti acclamano:
vieni e liberaci,
non fare tardi.
O Chiave di David,
e scettro della casa di Israele,
che apri e nessuno chiude,
chiudi e nessuno apre:
vieni e libera lo schiavo
dal carcere,
che è nelle tenebre,
e nell’ombra della morte.
O (astro) Sorgente,
splendore di luce eterna,
e sole di giustizia:
vieni ed illumina
chi è nelle tenebre,
e nell’ombra della morte.
O Re delle Genti,
da loro bramato,
e pietra angolare,
che riunisci tutti in uno:
vieni, e salva l’uomo,
che hai plasmato dal fango.
O Emmanuel,
nostro re e legislatore,
speranza delle genti,
e loro Salvatore:
vieni e salvaci,
Signore, nostro Dio.»
Con questi piccoli ragguagli sui giorni di preghiera che vengono, auguriamo a tutti una buona attesa.

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