Da qualche mese, la diocesi di Tempio-Ampurias ha una nuova direttrice dell’Ufficio Catechistico, Maria Dolore (Lollo) Angius, un incarico che, per la prima volta, è stato affidato a un laico e a una donna, su volontà del vescovo mons. Roberto Fornaciari. La nuova direttrice, nata a Sant’Antioco il 18 giugno 1960 e residente a Telti dal 1982, ha conseguito il diploma di Ragioneria a Carbonia e successivamente il Diploma in Scienze Religiose presso l’Istituto di Scienze Religiose di Tempio Pausania. Dopo una lunga carriera come insegnante di religione, ora in pensione, continua a svolgere la sua vocazione come catechista, un ruolo che ricopre da oltre trent’anni. È sposata e madre di due figli. L’abbiamo incontrata in occasione del mandato missionario previsto oggi 3 novembre a Tempio.
- Quando il vescovo l’ha contattata per offrirle l’incarico di direttrice dell’Ufficio Catechistico, come ha reagito? Essere la prima laica e donna a ricoprire questo ruolo nella diocesi deve aver avuto per lei un significato speciale.
Quando sono stata contattata dalla segreteria del vescovo che mi comunicava la richiesta del vescovo ad avere un colloquio con me, non immaginavo che la proposta che poi Sua Eccellenza mi ha fatto, fosse la nomina come responsabile dell’ Ufficio catechistico Diocesano. La reazione è stata di stupore tanto che la mia prima frase è stata:” Eccellenza ci ha pensato bene?” . Padre Roberto con molta tranquillità mi ha risposto che si parlava molto di sinodalità e che oltre a parlarne occorreva anche agire con lo spirito della sinodalità. Certo in Sardegna rappresento un primato come responsabile laica e donna, e questo deve assumere un aspetto, anche se speciale, non eccezionale, in quanto in varie diocesi italiane (non sarde) questo ruolo è affidato da tempo ai laici e alle laiche.
- Ha avvertito particolari paure o responsabilità?
Ritengo questo compito molto importante e quindi il senso di responsabilità deve essere adeguato allo stesso compito. Ecco perché l’Ufficio Catechistico diocesano si avvarrà di un’equipe (in fase di formazione e all’interno della sua composizione ci saranno i referenti delle 4 foranie per una maggiore rappresentanza del territorio diocesano) e insieme si cercherà di realizzare tutte quelle azioni che sostengono e promuovono le attività di evangelizzazione e di catechesi, tra cui la formazione dei catechisti, il miglioramento delle risorse personali e materiali a diversi livelli (diocesano, forania e parrocchiale) ecc.
- A chi ha comunicato per primo la notizia della nomina? C’è un episodio di quel giorno che vorrebbe condividere?
La prima persona alla quale ho comunicato la notizia della nomina è stato mio marito e subito dopo ai miei figli. L’episodio che vorrei condividere è proprio la stessa nomina, che ho accettato subito, senza incertezze. Generalmente non sono impulsiva e mi prendo sempre del tempo nelle decisioni o scelte importanti, in questo caso è stato veramente fulmineo, ma non per sottovalutazione, è stato come se l’unica scelta fosse quella di accettare. E’ stato tutto sorprendete ma anche molto naturale. Non una contraddizione ma oserei dire un paradosso, un miscuglio di stupore e di gratitudine che hanno lasciato una grande volontà ad iniziare un nuovo e impegnativo percorso.
- Come hanno accolto la sua nomina i sacerdoti della diocesi? Ha percepito sostegno da parte loro o ci sono state reazioni inaspettate?
Con i sacerdoti della diocesi, con cui mi sono confrontata, ho percepito molta disponibilità. Credo che dopo una prima reazione di sorpresa, ci sia stata subito dopo una certa apertura al dialogo e al confronto. Tutto questo è stato reso possibile anche alla mediazione del Vicario Episcopale della Pastorale, don Andrea Domanski, che ha saputo coordinare e convergere, in modo sereno e dialogico, le diverse componenti, nella riorganizzazione degli uffici della Curia e dei parroci della Diocesi.
- Il prossimo 3 novembre ci sarà il mandato catechistico. Quali sono le sue aspettative per questo appuntamento e cosa desidera trasmettere ai catechisti?
Il 3 novembre (oggi ndr) avrò la possibilità di conoscere molti catechisti e catechiste della nostra diocesi. Sono convinta che incontrarci aiuti a riconoscerci nella nostra missione di inviati dell’Annuncio del Vangelo. E’ molto importante che ogni catechista riconosca la propria vocazione e si senta membra di quell’unico corpo il cui capo è Gesù Cristo (1 Cor 12). Questa è la mia aspettativa più grande, far acquisire la consapevolezza di appartenere completamente a quel Corpo, fugando il disagio di sentirsi soli e spesso senza strumenti nel mezzo di una vera e propria emergenza educativa e di trasmissione della fede. Prima della celebrazione del mandato ci sarà un momento formativo, relatore Don Maurizio Mirai, parroco della parrocchia S.Maria della Neve a Villamassargia (SU) e direttore Ufficio catechistico diocesano di Iglesias, delegato regionale dell’Ufficio catechistico regionale e membro della consulta Ufficio catechistico nazionale della CEI, docente di catechetica all’Istituto superiore di scienze religiose di Cagliari, presenterà le “Nuove prospettive catechistiche” alla luce del Direttorio per la Catechesi. Sarà il primo di tanti altri eventi formativi di cui quest’ufficio sarà promotore, convinti che oltre alla scoperta della propria vocazione sia molto importante la formazione.
- Il 10 Novembre è in programma il convegno Regionale ad Orosei. Quali temi verranno trattati e come si sta preparando per questo incontro?
Il 10 novembre ci sarà ad Orosei il Convegno catechistico regionale, promosso dall’Ufficio catechistico nazionale e organizzato dall’Ufficio catechistico regionale. Il tema che verrà trattato sarà: “Il Linguaggio nella comunicazione della fede”, relatore Fabio Mancini, pedagogista e membro della consulta dell’Ufficio catechistico nazionale della CEI. Sarà un’opportunità formativa molto importante, che offrirà nuovi paradigmi nella catechesi e ulteriori strumenti da impiegare per un Annuncio più contestualizzato e vicino alle esigenze di una realtà sociale profondamente cambiata. Si sono iscritti, della nostra diocesi, tra catechisti e qualche parroco 105 persone e ci aspettiamo un grande momento formativo.
- Quali saranno le priorità per rafforzare l’Ufficio catechistico e coinvolgere maggiormente la comunità nella catechesi?
L’Ufficio catechistico è “l’organo con cui il Vescovo, capo della Comunità e maestro della dottrina, dirige e presiede tutte le attività catechistiche della diocesi” (DGCC265). Compito dell’Ufficio catechistico è quello di sostenere, promuovere e incoraggiare tutte quelle azioni che orientano l’evangelizzazione e la catechesi. L’Ufficio catechistico diocesano non deve sostituirsi alle attività pastorali delle parrocchie il cui compito è esclusivamente del parroco coadiuvato dai catechisti ed educatori, ma favorisce la cooperazione tra le parrocchie attraverso iniziative specifiche (seminari di studio, incontri vicariali, convegni diocesani e regionali. Propone percorsi formativi e orientamenti che provengono dai documenti ufficiali della Chiesa. Elabora e segnala alle parrocchie e ai catechisti gli strumenti necessari per il lavoro catechistico. La priorità che ci poniamo è quella di creare una interazione tra i diversi uffici pastorali, in un clima di condivisione e di collaborazione affinché ogni comunità senta il profumo del Vangelo e desideri testimoniarlo. “Da come vi amerete riconosceranno che siete miei discepoli” ( Gv 13,35)