Dom. Nov 24th, 2024

I missionari della Consolata di Olbia a Roma per la canonizzazione del loro fondatore, Allamano

Oggi, in Piazza San Pietro a Roma, tra i concelebranti della solenne celebrazione per la canonizzazione di Giuseppe Allamano e gli altri beati, c’erano anche i missionari della Consolata di Olbia: padre Gianfranco Zintu, padre Daniel Lorunguiya e padre Pietro.

padre Gianfranco Zintu

La celebrazione, presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, ha visto la partecipazione di Papa Francesco, il quale ha esaltato i nuovi beati come “discepoli del Vangelo”, uomini e donne che hanno dedicato la loro vita al servizio degli altri. Tra questi, il beato Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, è stato ricordato per il suo impegno instancabile nel portare la parola di Dio nelle aree più remote del mondo.

Nell’omelia, Papa Francesco ha sottolineato come questi beati abbiano incarnato lo spirito di servizio di Gesù, rinunciando ai desideri mondani e scegliendo invece di mettersi al servizio dei fratelli. “Hanno vissuto la loro vocazione con umiltà e creatività, rimanendo saldi nelle difficoltà e generosi fino alla fine,” ha detto il Papa, ricordando come questi uomini e donne siano stati “luci di speranza” per coloro che hanno incontrato sul loro cammino.

La facciata della basilica di San Pietro con le immagini dei beati

Oltre a Giuseppe Allamano, la celebrazione ha reso onore a suor Elena Guerra, fondatrice della congregazione delle Suore Oblate dello Spirito Santo, suor Marie‑Léonie Paradis, fondatrice delle Piccole Suore della Santa Famiglia, e agli undici martiri di Damasco, uccisi nel 1860, tra cui Manuel Ruiz López e sette compagni, insieme ai laici maroniti Francesco, Mooti e Raffaele Massabki.

La canonizzazione arriva in un momento in cui il mondo è attraversato da conflitti e divisioni. Papa Francesco, al termine della celebrazione, ha invocato il dono della pace, pregando affinché i popoli martoriati dalla guerra possano trovare consolazione e riconciliazione. La figura di Giuseppe Allamano, con la sua opera missionaria, risuona particolarmente in questo contesto, come esempio di fede e di servizio, capace di costruire ponti dove esistono fratture.

Per i missionari della Consolata di Olbia, la partecipazione alla celebrazione è stata un momento di profonda riflessione e gratitudine. Hanno rinnovato il loro impegno nel portare avanti la missione del loro fondatore, continuando a diffondere il messaggio del Vangelo e servire i più bisognosi, seguendo le orme di un uomo che ha saputo trasformare la sua vocazione in una vita dedicata agli altri.

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