Gio. Nov 21st, 2024

Antonello Menne racconta il cammino di Bonaria: da Milano a Cagliari con il cuore e la fede

Il 2 agosto 2020, partii da Milano con l’obiettivo di arrivare a Cagliari, da nostra Signora di Bonaria. Voleva essere il “cammino di ritorno”, un progetto che coltivavo da anni. Studiai il percorso nelle interminabili giornate del lockdown imposto dal Covid. Con i miei figli attraversai gli Appennini e poi la Corsica. Quando sbarcai a Olbia incontrai Zigheddu, un camminatore di 82 anni, ci eravamo visti appena un’altra volta. Iniziammo la marcia seguendo le mappe. Molti ci fermavano per strada, erano incuriositi dallo zaino e dal nostro passo spedito. Ci facevano tante domande, una era ricorrente e riguardava la nostra destinazione. Quando pronunciavamo il nome di Bonaria cambiavano tutti espressione, scattava istintivamente il silenzio e insieme un sorriso di ammirazione. Dopo un momento di pausa, ci chiedevano di portare un saluto e una preghiera alla Patrona Massima dell’Isola. A Fordongianus guardai negli occhi Zigheddu e gli dissi: “Questo non è il Cammino di ritorno…è il Cammino di Bonaria”. Arrivammo a Cagliari che eravamo in tanti, lungo il percorso si associarono altri pellegrini. Fummo accolti con grande affetto da Padre Giovannino, il parroco di Bonaria. Il nostro cuore era a mille.

Nel successivo mese di settembre partirono i primi contatti e a seguire le prime riunioni. Con altri pellegrini pensammo che da quella nostra esperienza potesse nascere un progetto concreto.

Così, nel mese di ottobre 2021 costituimmo a Lula l’Associazione “Il Cammino di Bonaria”, firmammo la carta dei valori e tracciamo il programma di azione che prevedeva il coinvolgimento di tutte le comunità locali coinvolte nell’iniziativa. Iniziammo a chiamare i sindaci e i parroci dei paesi interessati. Poi le associazioni impegnate nella promozione dei territori; l’ente Forestas e altri enti pubblici per alcune autorizzazioni, poi il grafico per il logo, il geografo e cartografo per le tracce digitali. Insomma, un lavoro collettivo all’insegna dell’entusiasmo e della condivisione. Ma un incontro cambiò la storia del Cammino di Bonaria: il 23 maggio 2022, con Giuseppe Deiana incontrai nel suo ufficio parrocchiale Can. Antonio Tamponi, parroco di San Simplicio a Olbia. Andai a esporgli il progetto, a dirgli che avevamo individuato la grande Basilica di Olbia quale porta del Cammino di Bonaria. La sua reazione passò dalla luce degli occhi, ci fu intesa a prima vista. Dopo quell’incontro ci furono telefonate e scambi di messaggi. Don Antonio ci propose di inaugurare il Cammino con la posa di una “pietra km 0” ai piedi della Madonna direttamente sul sagrato di San Simplicio. Arrivò il 15 settembre 2022, il grande giorno. Noi dell’Associazione arrivammo in tanti da ogni parte dell’Isola, fummo travolti dalla fiumana di persone che già un’ora prima della messa occupava le sedie della Basilica.

A presiedere la celebrazione fu il Cardinal Arrigo Miglio, fresco di nomina, accompagnato dal Vescovo Mons Sebastiano Sanguinetti. Entrambi spesero parole di adesione e di incoraggiamento. Quindi la benedizione della pietra e lo sguardo felice di Don Antonio e degli altri sacerdoti che tanto si erano spesi per tenere a battesimo il Cammino di Bonaria.

Da quel giorno di settembre è stato un crescendo. Le pietre con la scritta “Siste Viator” (fermati viandante) sono state posate in gran parte dei comuni attraversati dal Cammino. Sul sagrato della Basilica di Bonaria, abbiamo posato la pietra di arrivo, con la scritta “A chent’annos”, l’augurio che i padri Mercedari e noi dell’Associazione daremo ai pellegrini che arriveranno a Cagliari dopo avere percorso 350 km e incrociato 27 centri abitati. Dopo Olbia si fa tappa a Berchideddu, poi Alà dei Sardi, Bitti, Lula, Nuoro, Monte Ortobene-Redentore, Orani, Sarule, NS di Gonare, Orotelli, Ottana, Sedilo, Ghilarza, Fordongianus, Mogorella, Usellus, Sini, Setzu, Genuri, Tuili, Barumini, Villanovafranca, Guasila, Samatzai, Ussana, Monserrato e Cagliari Nostra Signora di Bonaria. Contiamo nel prossimo mese di maggio, in occasione dell’Anno Santo, di inaugurare il Cammino. Pubblicheremo una guida e apriremo un sito web dove i pellegrini potranno trovare le tracce digitali e tutte le informazioni di servizio per fare il Cammino: le strutture per dormire e per mangiare, i punti dove rifornirsi di acqua, i centri per il timbro sulla credenziale, le farmacie e i market per fare la spesa. Ogni tappa sarà affidata alla cura e alla custodia dei comuni e delle comunità locali, sul modello del Cammino di Santiago cui noi ci ispiriamo. Il nostro compito si esaurirà una volta completata la fase di progettazione, anche se rimarremo al fianco di tutti i comuni per ogni supporto necessario. Il Cammino di Bonaria si declina al femminile, ha una meta importante, la Madre di Gesù arrivata dal mare. Il nostro è un Cammino religioso aperto a tutti, credenti e non credenti, sulla scia della grande devozione che attraversa e unisce l’Isola sia nei momenti di festa che in quelli di difficoltà. Il Cammino di Bonaria vuole essere anche un’esperienza per riflettere su chi è rimasto indietro o sta soffrendo. In questo senso abbiamo iniziato un percorso con le comunità carcerarie di Badu e Carros, Quartucciu e Mamone. Abbiamo posato le pietre “Siste Viator” a ridosso e all’interno delle carceri per ricordare ai pellegrini festosi che dentro lo zaino bisogna lasciare spazio alla condivisione con le persone che, private della libertà, stanno facendo un cammino di ricupero della responsabilità.

Il 25 settembre scorso abbiamo partecipato all’udienza generale in Piazza San Pietro. Eravamo 120 pellegrini con la nostra maglietta gialla e la freccia azzurra. Con noi c’erano 20 sindaci e amministratori dei comuni del cammino. Papa Francesco si è rivolto a noi e ci ha dato una benedizione speciale. Dopo le sue parole è aumentata in noi la voglia di lavorare al meglio per consegnare alla Sardegna un Cammino che sappia parlare di pace e solidarietà. Buon cammino a tutti.

Antonello Menne

Presidente Associazione “Il Cammino di Bonaria”

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