Gio. Nov 21st, 2024

Veglia per il Creato a Olbia, riflessioni e preghiera per la custodia della terra con il Vescovo Fornaciari

Riflessioni, canti, gesti simbolici in un’atmosfera di fede e preghiera. La Chiesa di Tempio-Ampurias ha celebrato con il Vescovo Roberto Fornaciari, diversi sacerdoti della diocesi e tanti fedeli, la veglia per il Creato e la salvaguardia del territorio nella parrocchia di Sant’Ignazio da Laconi.
L’ammonizione di Papa Francesco sul Creato, tratta dalla Laudato Si’ ha dato avvio alla meditazione. «Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei». É una delle frasi scelte per introdurre il discorso sulla crisi ambientale e sugli effetti devastanti delle azioni umane sul pianeta.

Citando una lettura del profeta Ezechiele che vede l’uomo come una “sentinella” c’è stato un richiamo a essere “sentinelle”, vigili e custodi di ciò che ci è stato donato: la Sardegna.

Tuttavia, questa terra – è stato detto nel corso di una riflessione – viene spesso sfruttata, svenduta e colonizzata per interessi economici a breve termine. Sotto la maschera di una “transizione ecologica” mal gestita, si nasconde alle volte uno sfruttamento sfrenato del territorio, con conseguenze disastrose come alluvioni, incendi e degrado ambientale. Da qui l’invito a “ritornare a Dio e di agire con responsabilità, a “imparare a camminare su questa terra con passi leggeri e attenti, come se accarezzassimo il suolo con i piedi scalzi, in un gesto di amore e rispetto per ogni lembo di terra e ogni spazio di cielo.”

Le parole del Vescovo Fornaciari durante la veglia si concentrano sulla necessità di agire in armonia con la creazione. Ispirandosi al capitolo 8 della Lettera ai Romani Fornaciari riflette sul fatto che San Paolo, parlando della vita nello Spirito, allarga il suo sguardo alla creazione, evidenziando sia la sua sofferenza sia la speranza di un futuro glorioso. Il vescovo sottolinea come “la creazione geme al presente”, ma questo gemito rappresenta anche il “venire al mondo di una realtà nuova” che l’umanità attende con passione.

Fornaciari richiama l’importanza di “non ignorare il grido della terra”, ma allo stesso tempo di non lasciarsi sopraffare da esso, esortando a rispondere con “buone pratiche di cura” e nuovi stili di vita sostenibili. Citando Papa Francesco e il numero 2 dell’enciclica Laudato Si’, egli sottolinea come il grido della terra si colleghi a quello dei poveri, un tema cruciale anche nel pensiero di teologi come Dennis Edwards e il patriarca Bartolomeo.

Infine, Fornaciari invita a coltivare una “riverenza per la creazione”, incoraggiando le comunità a vivere insieme in comunione e a trasmettere ai giovani l’importanza della cura per la natura, come parte di uno stile di vita che contrasta l’individualismo moderno.

Nel corso della veglia sono stati portati all’altare dei fiori, segno dell’esuberanza della creazione, un lavoratore, in quanto collaboratore di Dio nella custodia del creato e una madre col figlio, genitrice di vita.

Il momento di preghiera, animato dai cori della parrocchia e trasmesso in diretta su Teleregione live si è concluso con la solenne benedizione del vescovo ai fedeli.

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